Museo di Storia Patria

Si trova al primo piano del palazzo di via Imbriani che, al secondo, ospita il Museo Morpurgo. Conserva le collezioni che non hanno trovato posto negli altri musei, formando un insieme abbastanza eterogeneo e senza un vero filo conduttore se non quello del legame storico con la città.

Spicca la collezione Stavropulos, che occupa lo spazio del salone centrale e altre sale. Fu raccolta da un dirigente della Modiano di origine greca, Socrate Stavropulos, (Trieste, 1882-Zurigo, 1960) appassionato d’arte che visse tra Trieste e Budapest e poco prima della morte lasciò il suo patrimonio alla città. Qui ci sono soprattutto opere di scultura tra cui una di arte antica (testa arcaica da Cipro, VI sec. a. C.) ma non mancano pezzi interessanti del XX secolo, con autori come Libero Andreotti e Marcello Mascherini, a cui si aggiungono anche artisti stranieri.

L’ampia sezione di pittura e disegni comprende dipinti su tavola dei secoli XV e XVI: due portelle d’altare e due quadri biblici attribuiti a Paul Brill; opere di ritrattisti italiani ed europei dell’Ottocento tra cui figurano Giuseppe Tominz, Franz Eybl, Hans Canon, Anton Romako; di soggetto agreste con dipinti di Francesco Paolo Michetti; ampiamente rappresentati i triestini Umberto Veruda, con una quarantina di disegni e olii, e Adolfo Levier.
Tra gli artisti del Novecento emergono i belgi Pierre Paulus e Leon Devos, Arturo Martini con un piccolo olio e Gustavo Boldrini. L’originalità della collezione è rappresentata da una significativa raccolta di opere di artisti ungheresi del Novecento.

Nelle sale minori del Museo di Storia Patria si possono vedere una bella collezione di medaglie, molti ritratti, i mobili, oggetti provenienti da vari lasciti e una speciale sezione dedicata a tessuti e costumi.

La sala dei tessuti

Eespone a rotazione materiale conservato dai Civici Musei di Storia ed Arte che comprende vari nuclei di manufatti tessili giunti a più riprese grazie a donazioni e acquisti di singoli pezzi o di intere collezioni a partire dalla fondazione del museo negli anni settanta dell’Ottocento.
Tra i pezzi più importanti si ricordano il completo da battesimo di Domenico Rossetti de Scanner (Trieste 1774-1842), in raso, tulle e panno ricamato con oro filato, e i nuclei di frammenti – tra cui spicca quello donato da Michelangelo Guggenheim nel 1891, cinquanta frammenti di velluti, damaschi, lampassi (dal XV al XIX secolo) – che allineano la raccolta dei Civici Musei di Storia ed Arte con le principali collezioni italiane.
La collezione comprende inoltre: abiti maschili e femminili dal primo Ottocento alla metà del Novecento; paramenti sacri (pianete, veli da calice, mitrie, etc.). Non manca una ricca sezione etnografica che documenta i costumi degli abitanti dei territori circostanti Trieste, in uso fino ai primi decenni del XX secolo: la mandriera, il mandriere e la servolana. Fiore all’occhiello della raccolta è la sezione dedicata ad Anita Pittoni che testimonia l’attività della celebre artista e creatrice di moda triestina attraverso abiti e campionari da lei eseguiti.

L’archivio

Occupa un’ala dell’appartamento, straordinario per eterogeneità e quantità di documenti e organizzato – fin dal suo nascere – in cinque serie documentarie (Documenti Trieste, Documenti Regione, Documenti Italia, Documenti vari e Autografi) è fonte inesauribile di informazioni per coloro che in particolare studiano la vita pubblica e privata di Trieste nel corso dei secoli.


Dove: via M.R. Imbriani 5, I piano
tel. e fax. 040636969
e-mail cmsa@comune.trieste.it
informazioni tel. 040 366030 e tel. 040 6754068
Orari e biglietti: informazioni aggiornate qui
Come: autobus n. 5, 9, 10, 11, 19, 25

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